LE STAGIONI

Prima viene Primavera con i fiori sulla pianta, poi Estate calda e chiara quando la cicala canta, poi Autunno bruno e quieto con castagne e foglie rosse, poi Inverno infreddolito con starnuti, gelo e tosse.

LE STAGIONI DI GIANNI RODARI

Primavera è una giovinetta con in bocca la prima violetta. Poi vien l’estate, nel giro eterno.. ma per i poveri è sempre inverno. Vien l’autunno dalla montagna ed ha l’odore di castagna. Vien l’inverno dai ghiacciai e nel suo sacco non ha che guai.

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AUTUNNO

Quando piove lento lento e fa freddo e tira vento, nella casa sta il bambino, nella cuccia il cagnolino, presso il fuoco il mio gattino. E il ranocchio senza ombrello sotto un fungo sta bel bello.

 

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L’ Autunno è ritornato

e ad ogni foglia ha regalato

un vestito colorato.

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In Autunno cadon le foglie,

e nessuno dagli alberi le toglie

ci sono foglie marroni

e anche arancioni

le verdi, rosse e gialle

volan via come farfalle.

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L’ Autunno è arrivato,

tutto quanto ha pitturato:

piante, foglie, frutti e fiori

di bellissimi colori.

Sulla testa ha un gran cappello

pioggia e vento nel mantello;

tanti grappoli dorati

sono stati vendemmiati.

Lavora il contadino

seminando dal mattino;

il granturco già maturo

lo ripone di sicuro.

Mentre cadono le foglie,

buona frutta si raccoglie:

fichi, pere e nocciole…

che merende nelle scuole!

 

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PRIMAVERA

L’albero che sta innanzi alla marina a primavera di fiori s’indora; ci vien la lodoletta ogni mattina, e si mette a cantar la bella aurora.

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INVERNO

Giù dal cielo grigio grigio, zitta zitta, lieve lieve, lenta lenta, bianca bianca, sulla terra vien la neve; mille fiocchi immacolati danno ai monti, ai boschi, ai prati, alle strade, ai tetti, al suolo, un bellissimo lenzuolo. i bambini guardan fuori e non apron piU’ la bocca e la neve lenta lenta scende scende, fiocca fiocca.

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Piano piano, lieve lieve, cade giù la prima neve; bianchi fiocchi a farfalline come piccole stelline!

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ESTATE

QUANDO LA TERRA E’ calda e matura, quando di sera cerco frescura, quando la valle E’ piena d’oro e le cicale gridano in coro, quando le gole sono assetate, ECCO l’estate.

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