La sabbia: un elemento naturale che offre moltissime possibilità di sperimentare percezioni sensoriali diverse, di manipolare, di combinarsi con altri materiali naturali (terra, sassi, conchiglie, rametti, foglie, granaglie), di creare scenari espressivi e creativi per storie, paesaggi, creazioni estetiche.

Da gioco all’aperto ad esperienza da proporre anche all’interno delle sezioni, nella scuola dell’infanzia e anche nel nido, il gioco della sabbia è un gioco senza regole o indicazioni di azione, molto libero, che ciascun bambino attua secondo i propri bisogni e desideri.

Il modo in cui si entra in contatto con la sabbia rappresenta il modo con cui si è in rapporto col proprio corpo; con il toccare, accarezzare, afferrare e costruire si raggiungono livelli profondi della propria anima e della propria natura.

La psicologa Dora Kalff, allieva di Jung e di Margaret Lowenfeld, negli anni 70  ha ri-scoperto e teorizzato nella ‘Sand Play Therapy” il potere terapeutico del gioco della sabbia, come potente mezzo per esprimere se stessi, “costruendo” il proprio mondo interiore, il “teatro di sabbia”, spazio libero e protetto, dove prende vita la rappresentazione del proprio universo interno.

In Italia Paola Tonelli, dopo aver conosciuto Dora Kalff, ha proposto per scuole dell’infanzia e nidi l’uso di una particolare “sand box”: la scatola azzurra, per il gioco della sabbia. Si tratta di una sabbiera (“sand box”) azzurra come il cielo, come il mare che è profondo ed infinito, come l’unicità di ogni bambino che ha bisogno di possibilità e mezzi per raccontarsi e dire di sé.

Negli asilo nido e nelle scuole dell’infanzia, tralasciando del tutto l’aspetto terapeutico e di analisi, il gioco della sabbia può essere proposto come strumento didattico ed espressivo, che stimola la creatività dei bambini, la produzione linguistica, le abilità logiche e le osservazioni scientifiche, la spontanea collaborazione, e l’attenzione e concentrazione.

Permette di organizzare e realizzare fantastici percorsi sensoriali, euristici, di manipolazione, di gioco simbolico, con i bambini che, pur se accompagnati e guidati dall’educatrice, lasciano ampio spazio alla creatività ed al divertimento.

“Può accadere che nelle scuole o nei nidi i bambini abbiano più limiti che possibilità: quando si gioca con la sabbia non si hanno modelli, non esistono canoni di gioco, e ci si sente liberi ” Dora Kalff

La scatola azzurra possiede molti pregi, quali la duttilità e il basso costo dei materiali e moltissime qualità pedagogiche:

  • offre la possibilità di sperimentare percezioni sensoriali diverse, manipolare, utilizzare, conoscere materiali naturali; innanzitutto la sabbia o la terra che piacciono tanto ai bambini e poi sassi, conchiglie, rametti, foglie, granaglie, ecc.;

  • consente ai bambini di esprimere emozioni e stati d’animo;

  • è un’attività che permette la creazione di storie, paesaggi, composizioni estetiche, creazioni spesso anche spontaneamente costruite in collaborazione con altri bambini;

  • è un gioco senza regole o indicazioni di azione, molto libero, in cui l’unica consegna data ai bambini è quella di cercare di non buttare la sabbia per terra; per questo ciascun bambino utilizza il gioco secondo i propri bisogni e desideri;

  • ha qualità espressive a valenza terapeutica ed è molto amata anche dai bambini con difficoltà di concentrazione e attenzione. Scrive Paola Tonelli, che ne ha diffuso il fare pedagogico in Italia: “...ho visto bambini incapaci di concentrazione, incapaci di stare fermi, perdersi dolcemente nel simbolico mare azzurro della scatola e giocare sereni per tempi anche molto lunghi. Quante volte ho visto bambini distruttivi giocare senza danno e pericolo a costruire/distruggere/ricostruire”.

PER SAPERNE DI PIU’:

ATELIER GIOCHI DI SABBIA: DA DORA KALFF ALLA SCATOLA AZZURRA

Un corso di approfondimento per Educatori e Coordinatori di servizi educativi.

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