L’idea che i bambini debbano essere sempre circondati da amici è qualcosa che molti adulti si aspettano. Tuttavia, quando i bambini preferiscono stare da soli invece di giocare con gli altri, i genitori possono iniziare a preoccuparsi. Potrebbero pensare che il loro bambino abbia problemi di ansia sociale o sia troppo timido.

È vero che a volte la paura di interagire con gli altri può indicare un problema di ansia, ma è importante non trarre conclusioni affrettate.

Osservare il bambino sia nel comportamento che nelle emozioni può rivelare molto.

Stare da soli non è sempre un segno negativo. A volte, la solitudine scelta volontariamente dai bambini può aiutarli a sviluppare abilità e a formare la loro identità personale.

La solitudine può essere importante per i bambini. Il pediatra e psicoanalista Winnicott credeva che la capacità di stare da soli fosse fondamentale per formare l’identità di una persona. Questa capacità viene appresa attraverso il rapporto con le figure di riferimento, che dovrebbero bilanciare bene il loro essere vicini o lontani dal bambino.

Bowlby ha sottolineato che genitori che alternano tra essere distanti e soffocanti non aiutano i bambini a imparare a stare da soli. Questo perché i bambini possono finire per reprimere o esagerare i loro bisogni.

La solitudine, in questo contesto, diventa un’opportunità per i bambini di esplorare se stessi e il mondo esterno, imparando a riconoscere le proprie emozioni.

Poter giocare da soli può anche essere un passo importante nello sviluppo delle competenze sociali future. Queste abilità, basate sulla consapevolezza di sé e sulla regolazione emotiva, sono cruciali per relazionarsi in modo più profondo con gli altri, comprendendo i loro pensieri e bisogni e sviluppando empatia, uno strumento essenziale per una competenza sociale adeguata.

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