Esiste una differenza sostanziale tra come adulti e bambini vivono la comunicazione.
Per un adulto, comunicare significa prevalentemente parlare, ma vari studi mostrano che la comunicazione verbale rappresenta solo una parte di ciò che il corpo trasmette.

Albert Mehrabian evidenziò che il linguaggio non verbale è il cuore dell’espressione emotiva.

Al contrario, per un bambino, comunicare significa soprattutto riuscire a farsi ascoltare e comprendere.

La comunicazione verbale e non verbale nei bambini
I bambini appena nati comunicano con gesti e atteggiamenti che esprimono i loro bisogni vitali. Pianto e sorrisi diventano forme essenziali di connessione, anche se i sorrisi iniziali possono essere fraintesi: infatti, non esprimono ancora gioia, ma piuttosto il desiderio di relazione e attenzione.

Percezione degli atteggiamenti adulti
I bambini colgono molto di ciò che l’adulto trasmette non solo dalle parole, ma dagli sguardi, dai gesti e dal modo in cui si pone. Ad esempio, dare il ciuccio a un bambino che piange può farlo sentire momentaneamente ignorato, mentre attenzioni e gesti affettuosi sono segnali positivi che lo rassicurano.

Canali privilegiati di comunicazione non verbale
L’adulto può usare la comunicazione non verbale per costruire un legame profondo con il bambino. Questi canali comunicativi sono fondamentali:

  1. Mimica facciale – Le espressioni del viso trasmettono emozioni potenti. Gli scienziati hanno dimostrato che il volto umano comunica almeno 22 emozioni diverse, e i bambini sono in grado di percepire ogni sfumatura, riconoscendo, ad esempio, il sorriso come un segnale di benessere.

  2. Sguardo – Lo sguardo diretto comunica attenzione e presenza, facendoli sentire visti e compresi.

  3. Tono della voce – Il modo di parlare, il volume e il ritmo sono elementi che possono rassicurare. Il “mammese”, quel tono speciale usato spesso con i piccoli, cattura la loro attenzione in modo naturale.

  4. Postura e linguaggio del corpo – Una postura aperta e rilassata indica disponibilità e accoglienza. Al contrario, una postura rigida e distaccata può creare un senso di distanza.

  5. Contatto fisico – Un abbraccio o una carezza trasmettono vicinanza e affetto, permettendo al bambino di sentirsi protetto.

La comunicazione non verbale diventa così un potente strumento per costruire una relazione di fiducia e sostegno con i bambini. Come sottolinea Daniela Lucangeli in Il corpo è docente, “ogni gesto che accompagna la parola rafforza il legame tra corpo ed emozione, permettendo ai bambini di vivere la relazione in modo profondo e autentico.”

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