di Marilisa Modena
Il Multitasking, termine tanto osannato quanto frainteso, che ci fa immaginare di essere onnipotenti maestri dell’efficienza, simili a dei direttori d’orchestra capaci di dirigere sinfonie complesse con una mano mentre con l’altra scrivono un romanzo…
Nell’ambiente educativo, il multitasking è quasi un requisito nel contratto di lavoro, stampato in piccolo tra il “portare pazienza” e il “sapersi moltiplicare per trenta (bambini, non miracoli)”.
Recenti studi di neuroscienza hanno però scoperto che il multitasking non è un talento innato, né una magica capacità cerebrale. Piuttosto, è come avere un cellulare con tutte le app aperte in standby: la batteria scende a picco e la memoria, ahimè, si esaurisce a vista d’occhio.
Immaginate di tenere aperti tutti i cassetti della vostra scrivania: è facile trovare quello che vi serve? O vi ritrovate a frugare tra un mare di penne senza inchiostro, post-it senza più colla e fogli di carta destinati a rimanere per sempre anonimi?
Sì, cari coordinatori, educatori e insegnanti, è proprio così che lavoriamo spesso. Tra un piano educativo da rivedere, una riunione con i genitori da organizzare e il consueto caos creativo della classe, è tutto un tener aperti i cassetti mentali, sperando di non dimenticare quel famoso cassetto “altro” che contiene, tra le altre cose, il promemoria per ricordarvi di respirare.
La fatica che sentite è spesso legata a quei molti processi che rimangono aperti in contemporanea nel vostro cervello, e che finché non sono chiusi, chiedono incessantemente di ritornarci sopra.
Questo continuo richiamo può generare un’ansia prestazionale che non solo affatica, ma che può anche minare la vostra efficienza e benessere.
Impariamo a ‘Chiudere i Cassetti’ senza Troppi Danni Collaterali:
- Priorità è la Parola Chiave:
- Sì, tutto sembra urgente, ma ordinare le attività per importanza e scadenza può aiutare a gestire meglio il tempo e a ridurre lo stress. Un piccolo trucco? Usate un’app di gestione del tempo o, per gli amanti della vecchia scuola, un buon vecchio diario cartaceo.
- Mono-tasking:
- Provate a concentrarvi su una sola attività alla volta. La scienza conferma che il cervello lavora meglio quando non deve saltare da un compito all’altro. Dedicare blocchi di tempo a singole attività può aumentare la qualità del lavoro e diminuire la sensazione di essere sopraffatti.
- Imparare a Dire di No:
- Non tutte le battaglie meritano di essere combattute. Imparare a dire di no è essenziale per mantenere la propria sanità mentale e concentrarsi su ciò che veramente conta.
- Tempo di Qualità:
- Assicuratevi di staccare completamente almeno una volta al giorno. Che sia una passeggiata senza cellulare, un caffè in tranquillità o un momento di meditazione, ritagliatevi degli istanti di totale disconnessione.
E a proposito di onnipotenza, cara comunità educativa, forse è il momento di ammettere che essere totipotenti, come le cellule staminali, non è così vantaggioso nella vita quotidiana. Si rischia di perdere di vista chi siamo e cosa vogliamo veramente fare.
Multitasking? Sì, ma con moderazione, saggezza e, soprattutto, con una buona gestione dei nostri ‘cassetti’ mentali.
In questo nuovo anno, perché non puntare a diventare meno come un supereroe frettoloso e più come un saggio giardiniere che conosce i ritmi della natura e sa quando è tempo di seminare e tempo di lasciar crescere?
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