“Tommaso è arrivato da noi un po’ timido, un bambino sempre sorridente e attento, ma molto silenzioso. Osservava tanto gli altri, giocava con entusiasmo, ma parlava poco. Rispondeva con gesti o suoni, piuttosto che con parole. Sembrava capire tutto, ma quando si trattava di esprimersi, le parole non arrivavano.”
“Con gli altri bambini, era felice di giocare, soprattutto nelle attività motorie, ma quando veniva il momento di parlare, si bloccava. Così ho iniziato a proporgli piccole attività linguistiche senza mettergli pressione. Durante il gioco, gli davo il tempo di rispondere alle mie domande, usando frasi semplici e sempre cercando di fargli vedere che ogni piccolo tentativo andava bene. Un giorno, durante una lettura con i burattini, successe qualcosa di meraviglioso. Stavamo imitando i versi degli animali e, all’improvviso, Tommaso iniziò a fare lo stesso. Da lì, piano piano, ha iniziato a ripetere le parole che usavamo, anche se erano ancora poche e semplici.”
“Era evidente che si sentiva più sicuro, e nel giro di qualche mese, il suo linguaggio cominciava a svilupparsi. Non era ancora chiacchierone come alcuni dei suoi compagni, ma iniziava a raccontare piccole storie, a fare domande, e a interagire sempre di più. Mi ha insegnato che, a volte, basta dare ai bambini il loro tempo, creare un ambiente sereno, e incoraggiarli senza fretta. È stata una gioia vederlo crescere in questo modo.”
Questo è il racconto di Caterina, insegnante di una scuola dell’infanzia, maestra di Tommaso, 4 anni.
Tommaso è un esempio di bambino parlatore tardivo, ma cosa significa esattamente? Il termine “parlatore tardivo” si riferisce a quei bambini che, pur non avendo particolari difficoltà cognitive o motorie, manifestano un ritardo nello sviluppo del linguaggio rispetto ai coetanei. Come nel caso di Tommaso, i bambini parlatori tardivi possono comprendere molto bene ciò che viene detto loro, partecipare alle attività e interagire con gli altri, ma faticano a esprimersi verbalmente.
Questo ritardo non sempre indica un problema più grave, ma è importante riconoscerne i segnali per poter intervenire nel modo giusto. Nei primi anni di vita, le tappe dello sviluppo linguistico variano da bambino a bambino, e alcuni possono semplicemente avere bisogno di più tempo. Tommaso, ad esempio, ha trovato il suo spazio attraverso il gioco e il supporto costante, senza mai essere forzato. Grazie all’ambiente sereno e stimolante che gli è stato offerto, ha iniziato gradualmente a usare le parole, mostrando come anche un parlatore tardivo possa raggiungere traguardi importanti nel suo percorso di crescita.
Ma come possiamo distinguere un parlatore tardivo da un bambino che potrebbe avere bisogno di un intervento più specifico? I segnali principali includono l’assenza di balbettii nei primi mesi di vita, la mancanza di parole riconoscibili entro i 18 mesi, o la difficoltà a costruire frasi semplici intorno ai 24 mesi. In ogni caso, non bisogna allarmarsi, ma piuttosto osservare con attenzione e, se necessario, consultare un professionista per ricevere indicazioni su come supportare al meglio il bambino.

Questa tabella offre una panoramica delle principali tappe dello sviluppo linguistico nei bambini, dai primi mesi di vita fino ai tre anni. Rappresenta uno strumento utile per comprendere l’evoluzione della capacità di comunicare e l’acquisizione del linguaggio verbale. Ogni bambino segue il proprio ritmo di crescita, ma questa guida aiuta a identificare i traguardi principali, come la produzione dei primi suoni, l’uso delle parole e la costruzione di frasi.
Queste fasi sono fondamentali per comprendere se il bambino sta sviluppando il linguaggio in modo armonioso o se potrebbe esserci un ritardo che richiede un’attenzione particolare. Tuttavia, è importante ricordare che la variabilità individuale è del tutto normale e che eventuali ritardi, come nel caso dei parlatori tardivi, non sempre indicano la necessità di un intervento. La tabella è quindi uno strumento per osservare e, se necessario, intervenire tempestivamente, offrendo al bambino le giuste opportunità di stimolazione linguistica.
PER SAPERNE DI PIU’:
LE TAPPE DELLO SVILUPPO: SVILUPPO PSICOMOTORIO, SVILUPPO DEL LINGUAGGIO, SVILUPPO SOCIALE
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