La selettività alimentare è una condizione comune nei bambini, ma rappresenta una sfida ancor più significativa per chi lavora con bambini con disturbi dello spettro autistico. In questi casi, le preferenze alimentari possono diventare molto rigide e persistenti, richiedendo una comprensione e un approccio particolare. In questo articolo, vediamo cosa significa selettività alimentare, come riconoscerla e come distinguerla dalle semplici preferenze alimentari.

Quando si Presenta la Selettività Alimentare?

La selettività alimentare emerge spesso nei primi anni di vita, generalmente tra i 18 mesi e i 3 anni, ma per alcuni bambini, soprattutto quelli con disturbi dello spettro autistico, può persistere e diventare un’abitudine consolidata. In questi bambini, la selettività alimentare tende a manifestarsi in modo particolarmente rigido: può comprendere il rifiuto di intere categorie di cibo o limitarsi a pochi alimenti specifici, con un’ipersensibilità verso determinati odori, consistenze o colori.

Selettività Alimentare o Semplice Preferenza?

Distinguere la selettività alimentare dalle preferenze normali è fondamentale.

Le preferenze alimentari rappresentano gusti personali variabili e comuni a tutti i bambini, che possono amare o rifiutare cibi in base a fasi e curiosità.

La selettività alimentare, invece, è una resistenza molto più marcata: i bambini selettivi accettano solo pochissimi cibi e mostrano disgusto o disagio verso altri, rifiutandoli a prescindere dalle condizioni in cui vengono proposti. Questo comportamento è particolarmente frequente tra i bambini con autismo, che spesso reagiscono con ansia anche alla sola vista o all’odore di certi cibi.

Cause e Fattori di Rischio della Selettività Alimentare

Le cause della selettività alimentare sono varie e comprendono fattori biologici, ambientali e sensoriali.

  1. Fattori Biologici: Alcuni bambini presentano un’ipersensibilità sensoriale, reagendo in modo intenso a sapori, consistenze e odori.
  2. Fattori Ambientali: Le abitudini alimentari e i modelli familiari influenzano il rapporto del bambino con il cibo. Se, ad esempio, l’ambiente familiare è molto selettivo o se i pasti sono vissuti come momenti di tensione, il bambino può sviluppare un rifiuto alimentare che diventa rigido nel tempo.
  3. Disturbi dell’Integrazione Sensoriale: Nei bambini con difficoltà di integrazione sensoriale, tra cui molti bambini autistici, il modo di percepire e processare le sensazioni legate al cibo può risultare particolarmente impegnativo, rendendo difficile avvicinarsi a consistenze o sapori nuovi.
  4. Collegamenti con lo Sviluppo: La selettività alimentare nei bambini autistici è spesso un segnale di rigidità più ampia che può influire su altri aspetti del comportamento e delle abitudini quotidiane.

Conseguenze della Selettività Alimentare

  1. Impatti Nutrizionali: Una dieta limitata può causare carenze nutrizionali e influire sulla crescita e sullo sviluppo del bambino.
  2. Impatti Sociali e Psicologici: La selettività alimentare può influire sulla sfera sociale, portando il bambino ad evitare situazioni in cui il cibo è presente.

Strategie Pratiche per Educatori e Insegnanti

La selettività alimentare, in particolare nei bambini con autismo, richiede pazienza, comprensione e approcci specifici. Educatori, insegnanti e famiglie possono collaborare per creare un ambiente sicuro e positivo, favorendo una relazione sana con il cibo e una crescita equilibrata.

Per supportare i bambini selettivi, è utile creare un ambiente rilassato e sicuro durante i pasti:

  1. Offrire Varietà senza Pressione: Proporre nuovi cibi senza forzature, consentendo al bambino di familiarizzare con essi. Per i bambini autistici, è utile lavorare su piccoli cambiamenti graduali.
  2. Sperimentare con il Gioco e la Curiosità: Per i bambini selettivi, esplorare il cibo attraverso giochi sensoriali (che coinvolgano colori e forme) può favorire un approccio meno ansioso.
  3. Coinvolgere il Bambino: Partecipare alla preparazione e al servizio del cibo può aiutare i bambini a sentirsi più sicuri e a esplorare il cibo in modo controllato.

Collaborare con le Famiglie

È importante condividere con le famiglie le strategie adottate a scuola, per creare un ambiente coerente anche a casa.

Alcune indicazioni bibliografiche su questo argomento: 

Lucangeli, D., & Szewczyk, A. (2018). Il gusto di imparare. Strategie per sostenere i bambini con disturbi alimentari nel contesto scolastico. Erickson. Un testo che propone strategie per educatori e insegnanti che lavorano con bambini con disturbi alimentari, tra cui molti bambini con autismo che presentano una selettività alimentare estrema.

Savino, F. (2020). Picky Eating nei bambini: cause e strategie di intervento. Franco Angeli. Un’analisi delle cause della selettività alimentare nei bambini, con capitoli specifici dedicati alle sfide dei bambini autistici, proponendo approcci mirati per gestire questa condizione in modo sereno.

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