La disabilità nei contesti educativi precoci, come l’asilo nido, rappresenta un tema cruciale per garantire il diritto all’istruzione e all’inclusione sociale dei bambini con bisogni educativi speciali. In Italia, il quadro normativo che regola la disabilità è principalmente la Legge 104/92, considerata una “legge quadro”, ossia una norma che integra e coordina gli interventi su più livelli istituzionali. Inoltre, il DPR 24 febbraio 1994 specifica alcuni aspetti tecnici fondamentali per le educatrici, come la strutturazione del Profilo Dinamico Funzionale (PDF) e il Piano Educativo Individualizzato (PEI), strumenti essenziali per la personalizzazione degli interventi.

Le Principali Leggi che Regolano la Disabilità all’Asilo Nido

  1. Legge 104/92 – “Legge quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate”
    • La Legge 104/92 rappresenta il pilastro normativo che garantisce i diritti delle persone con disabilità in Italia, con particolare attenzione anche all’infanzia. L’articolo 12 della legge sottolinea il diritto del bambino disabile ad accedere all’asilo nido e a integrarsi in un ambiente educativo che promuova il suo sviluppo.
    • Articolo 12, comma 1: Garantisce l’accesso del bambino disabile agli asili nido, assicurando un’educazione paritaria e inclusiva.
    • Articolo 12, comma 5: Stabilisce l’obbligo di integrazione e di eliminazione delle barriere alla partecipazione attiva del bambino con disabilità, creando un ambiente educativo accogliente e favorevole allo sviluppo.
  2. DPR 24/2/1994 – “Atto di indirizzo e coordinamento per gli alunni portatori di handicap”
    • Il DPR 24 febbraio 1994 fornisce un quadro tecnico-operativo per l’applicazione della Legge 104/92, definendo strumenti chiave per l’intervento educativo personalizzato. Gli strumenti principali citati sono:
      • Diagnosi Funzionale (DF): Un documento che descrive la tipologia di disabilità e le sue implicazioni sullo sviluppo del bambino.
      • Profilo Dinamico Funzionale (PDF): Strumento che descrive in modo dettagliato e dinamico il percorso di sviluppo del bambino, definendo obiettivi a breve e lungo termine.
      • Piano Educativo Individualizzato (PEI): Documento obbligatorio che pianifica gli interventi educativi specifici per il bambino con disabilità, coinvolgendo educatrici, specialisti, genitori e altre figure educative.

Il Piano Educativo Individualizzato (PEI): Un Obbligo di Legge e un’Opportunità Educativa

Il Piano Educativo Individualizzato (PEI) è uno strumento fondamentale non solo per la conformità alle normative vigenti, ma anche come opportunità per migliorare la qualità educativa complessiva dell’asilo nido. Il PEI non è solo un requisito formale, ma una pratica che mira a creare un ambiente di apprendimento personalizzato e inclusivo.

Elementi chiave del PEI

  • Interazione multidisciplinare: Il PEI prevede il coinvolgimento di diverse figure professionali, tra cui insegnanti, educatrici, psicologi e logopedisti, per creare un piano educativo su misura che tenga conto delle esigenze del bambino.
  • Adattamenti didattici: Includere nel PEI modifiche specifiche all’ambiente educativo, come l’uso di strumenti compensativi (ad esempio, materiali didattici adattati) e di misure dispensative, al fine di facilitare l’apprendimento del bambino.
  • Monitoraggio e valutazione: Il PEI deve prevedere un costante monitoraggio degli obiettivi educativi, con incontri periodici per valutare i progressi e, se necessario, rivedere il piano.

Il Profilo Dinamico Funzionale (PDF)

Il Profilo Dinamico Funzionale (PDF) è uno strumento essenziale per comprendere come la disabilità del bambino influisca sulle sue capacità e abilità. Si tratta di un documento che evolve nel tempo, aggiornato regolarmente per riflettere i cambiamenti nello sviluppo del bambino.

Aspetti chiave del PDF

  • Valutazione delle abilità: Il PDF contiene una valutazione dettagliata delle capacità cognitive, motorie, linguistiche e sociali del bambino.
  • Obiettivi individualizzati: Viene redatto un piano di obiettivi specifici, da raggiungere nel breve e nel lungo termine, in base alle necessità e al potenziale di sviluppo del bambino.
  • Collaborazione con i genitori: La costruzione del PDF richiede il coinvolgimento attivo dei genitori, che forniscono informazioni fondamentali sul comportamento e lo sviluppo del bambino nel contesto familiare.

Strumenti Operativi per l’Inclusione

Per garantire l’effettiva inclusione del bambino con disabilità all’interno dell’asilo nido, esistono diversi strumenti operativi e tecnici che educatrici e professionisti possono adottare:

  1. Osservazione sistematica e continua: L’osservazione rappresenta uno strumento essenziale per comprendere i bisogni del bambino e per monitorare i suoi progressi. Può includere osservazioni quotidiane e più formalizzate, come l’uso di schede di valutazione.
  2. Progettazione partecipata: Coinvolgere i genitori e altre figure professionali nella progettazione educativa del bambino, per garantire una visione multidimensionale e condivisa del percorso educativo.
  3. Formazione continua delle educatrici: È essenziale che il personale educativo continui a formarsi in materia di disabilità, partecipando a corsi e aggiornamenti professionali in modo da essere sempre aggiornato sugli strumenti e le pratiche inclusive.
  4. Utilizzo di strumenti compensativi: Nell’asilo nido, è fondamentale l’utilizzo di materiali didattici adattati, tecnologie assistive e supporti visivi o uditivi per facilitare la partecipazione attiva del bambino con disabilità.

Fonti Normative Citabili

  • Legge 104/92
  • DPR 24 febbraio 1994
  • DPCM n°185/2006 (anche se non specifico per l’asilo nido, può fornire utili spunti per la continuità educativa)

PER SAPERNE DI PIU’:

BES: I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI ALLA SCUOLA DELL’INFANZIA

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