Nel mondo educativo, e in particolare nei servizi per la prima infanzia, il ruolo della coordinatrice è fondamentale. Tuttavia, questo ruolo può portare a una condizione di solitudine professionale, dovuta a una serie di fattori che rendono il lavoro particolarmente complesso e isolante.
Durante un workshop del nostro Percorso di Formazione e Aggiornamento per Coordinatori, sono emerse alcune riflessioni su questa tematica: vediamo insieme quali sono le principali cause di questa solitudine professionale.
1. La Solitudine Decisionale
Essere l’unica persona responsabile delle decisioni importanti all’interno di un servizio educativo può trasformarsi in una fonte di grande stress. Quando non c’è la possibilità di confrontarsi con altri colleghi o condividere le responsabilità, il carico decisionale diventa un peso opprimente. La mancanza di un team con cui condividere progetti o idee non solo aumenta il rischio di errori, ma amplifica il senso di isolamento.
2. Il Doppio Ruolo: Da Educatrice a Coordinatrice
Passare dall’essere educatrice a coordinatrice all’interno dello stesso gruppo di lavoro è una sfida non da poco. Questo passaggio comporta non solo un cambiamento di responsabilità, ma anche un cambiamento nella percezione che le colleghe hanno della persona in questione. Le stesse educatrici che prima erano pari, potrebbero faticare a riconoscere l’autorità della nuova coordinatrice, creando confusione nei ruoli e tensioni. Questo può far sì che la nuova coordinatrice si senta isolata, incapace di trovare un equilibrio tra i due ruoli.
3. La Giovane Età e la Sindrome dell’Impostore
Le coordinatrici più giovani spesso si trovano a dover gestire il peso della responsabilità in un contesto dove la loro giovane età può essere vista con sospetto da colleghi più esperti o dalle famiglie. Questo può alimentare la cosiddetta “sindrome dell’impostore”, una sensazione di inadeguatezza che porta a dubitare delle proprie capacità, anche quando si è perfettamente qualificate. La giovane età, quindi, diventa un fattore che contribuisce all’isolamento, specialmente se non si dispone di un supporto adeguato.
4. La Scarsa Esperienza delle Giovani Coordinatrici
Una giovane coordinatrice potrebbe trovarsi a fronteggiare situazioni complesse senza avere alle spalle una solida esperienza su cui contare. La mancanza di esperienza può generare insicurezza, portando a difficoltà nel prendere decisioni e nel gestire il team. In assenza di una guida o di un mentore, la giovane coordinatrice può sentirsi sola e sopraffatta dalle sfide del suo ruolo.
5. L’Eccessiva Esperienza delle Coordinatrici Più Esperte
Al contrario, le coordinatrici più esperte possono trovarsi a vivere una diversa forma di solitudine. La loro lunga esperienza, se non valorizzata o compresa, può renderle isolate dal resto del team, soprattutto se percepite come rigide o poco aperte alle novità. Questo isolamento è aggravato dal fatto che, spesso, le coordinatrici con molta esperienza non hanno più figure con cui confrontarsi sullo stesso livello.
6. La Mancanza di Scambi con i Pari
Una delle principali cause della solitudine professionale è la mancanza di confronto con altri coordinatori o figure con ruoli simili. La possibilità di scambiare idee, esperienze e sfide con colleghi che vivono situazioni analoghe è essenziale per non sentirsi isolati. Tuttavia, in molti contesti educativi, questa rete di supporto tra pari è assente o scarsamente sviluppata.
7. L’Assenza di Supervisione
Infine, la mancanza di una supervisione adeguata rappresenta un problema significativo. La supervisione, intesa come una forma di guida esterna o di mentoring, è cruciale per le figure che ricoprono ruoli decisionali, come le coordinatrici. Senza una supervisione costante, il rischio è quello di sentirsi soli e sovraccaricati, senza un punto di riferimento con cui condividere dubbi o difficoltà.
PER SAPERNE DI PIU’:
PERCORSO DI FORMAZIONE PER COORDINATORI DI SERVIZI EDUCATIVI
Un percorso di approfondimento per Coordinatori pedagogici.