Nel panorama educativo contemporaneo, caratterizzato da rapide trasformazioni tecnologiche e nuove sfide culturali, il Metodo Montessori si conferma come uno degli approcci pedagogici più conosciuti e celebrati al mondo. Ancora attualissimo, questo metodo si distingue per la capacità di unire libertà e responsabilità nella costruzione di un ambiente educativo che valorizza la curiosità naturale, la scoperta e l’apprendimento attivo.
La pedagogia montessoriana e l’approccio STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics) condividono un principio essenziale: l’apprendimento si radica nell’esperienza diretta.
Nell’ambiente preparato, accuratamente progettato per stimolare autonomia e concentrazione, il bambino trova materiali e attività che lo invitano a esplorare, formulare ipotesi e verificare le proprie intuizioni.
Allo stesso modo, STEM trasforma scienza e tecnologia in strumenti concreti per comprendere e interpretare la realtà, promuovendo capacità di osservazione, logica e creatività.
In entrambi i modelli lo spazio educativo diventa un “terzo educatore”: ordinato, accessibile, ricco di stimoli calibrati e pensato per sostenere l’indagine personale.
L’adulto è una guida discreta che osserva e accompagna, creando le condizioni perché il bambino possa sperimentare, porsi domande e trovare risposte in autonomia.
Non sorprende che queste affinità siano così forti: Maria Montessori era una scienziata, formata come medico e abituata a procedere per osservazione, sperimentazione e verifica dei risultati. È da questa impostazione scientifica che ha sviluppato un metodo educativo capace di restare in sintonia con le esigenze del presente.
Fondato sull’esperienza concreta e sulla costruzione progressiva delle competenze, il Montessori continua a riflettere la logica del metodo scientifico: partire dall’osservazione per comprendere, scoprire e crescere.
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